domenica 15 febbraio 2009

Partiamo da un prestito

Forse Manar avrebbe preso quei quindicimila euro. Ne aveva chiesti 20mila, in prestito alle banche, ma tutte le avevano rifiutato un mutuo. Lei ha 3 figli, non parla bene l'italiano, suo marito non sta lavorando e sta in una casa umida che paga 250 euro al mese. Qui, in una cittadina del sud Italia, due locali e il bagno. Alla signora che gliel'ha affittata gli ispettori hanno dato una casa popolare perché non ci si poteva vivere. Lei ha ben pensato che invece per una famiglia con tre figli piccoli poteva andare bene per quella modica cifra. Non ha neppure fatto le riparazioni e ci ha messo dentro quella gente. Tanto sono bestie, tanto vengono dall'Africa e lì chissà dove cazzo vivevano. Adesso a Manar servivano ventimila euro. Dopo le banche ha pensato di rivolgersi alla sua benefattrice perché comunque, a parte quella casa, lei aveva ricevuto un sacco di rifiuti e non era riuscita a trovare di meglio. La padrona di casa almeno le ha permesso di stabilirsi qui.
Ma quei ventimila euro... Va a finire che la signora ha una sorella che lavora alla banca. Il prestito può farglielo avere. Certo. Se dei ventimila, cinquemila Manar li lasciasse in mano alla stessa signora.
Pisciale in faccia, ho pensato. E' la stessa cosa che sta facendo lei. Manar, prendi i quindicimila euro, convinci la signora a prendere il prestito a suo nome, dagliene anche diecimila, di euro. Intasca i soldi e va a trovare la tua famiglia. E chi si è visto si è visto. Tanto l'Italia alla gente come te sa solo lasciargli un po' di merda. E se la fa anche pagare bene.